Si è fatto un gran parlare in rete del bonus mobilità, da tanti chiamati in maniera scherzosa “Bonus monopattino” o “Bonus Bici”, e per come questi fondi potessero essere spesi in maniera più utile. Quale maniera sia utile o no resta tuttavia espressione soggettiva, mentre di oggettivo c’è che questi fondi sono di matrice europea ed atti a diminuire le emissioni da trasporti, argomento fondamentale delle politiche green. Il primo lancio del bonus, avvenuto tra novembre e dicembre ha scatenato numerose proteste in quanto le richieste innumerevoli avevano mandato in tilt il sistema e reso nefasto il famigerato “Click day”. In questi mesi sono stati contabilizzati tutti gli acquisti fatti nel nostro paese fino al momento della chiusura della precedente finestra ed erogati i fondi atti ad accontentare tutti coloro che hanno acquistato un mezzo idoneo tra il 4 maggio 2020 e il 2 novembre 2020.
Si tratta di un contributo pari al 60% delle spese sostenute, in misura massima di 500€, per l’acquisto di biciclette ( normali o a pedalata assistita), monopattini, segway o hoverboard.
No, se si è già beneficiato del precedente bonus, la richiesta sarà nulla.
Bisogna collegarsi al sito www.buonomobilita.it entro il 15 febbraio, accedere con il proprio SPID, essere in possesso della fattura o dello scontrino parlante del bene acquistato e caricare il documento fiscale nell’area apposita.
No, il rimborso avverrà in seguito, dal ministero non hanno comunicato tempistiche precise.
No, il bonus è scaduto a dicembre, ora si può ottenere unicamente il rimborso per la spesa sostenuta nel periodo 4 maggio/ 2 novembre 2020
https://helpdesk.spid.gov.it/ questo è il portale per la risoluzione dei propri problemi relativi allo Spid
No, i fondi calcolati per gli aventi diritto sono già stanziati, facendo per tempo e per bene la procedura non si rischia di non essere ristorati.
Certo, tutto ciò che è accompagnato da fattura o scontrino parlante da diritto al rimborso
Il contributo è per tutti i maggiorenni residenti nelle città metropolitane, nei capoluoghi di regioni, nei capoluoghi di provincia e nei comuni con popolazione superiore ai cinquantamila abitanti.
(Giuseppe Giuliano - Rcs Salute)